Di autore ignoto, non si conosce l’epoca della sua realizzazione.
Alta cm 120 ca, raffigura, ovviamente, il ricciuto Arcangelo Michele nella sua conosciutissima immagine iconografica.
Coronato a simboleggiare il suo “grado militaresco” di principe degli eserciti angelici, l’autore ce lo mostra vestito della tipica armatura di foggia romana, corredata di calzari e mantello, mentre schiaccia – con il piede sinistro – il Signore degli Inferi ed è sul punto di infliggere – con il braccio desto sollevato – il colpo mortale per mezzo della spada che brandisce nella mano.
In questa postura, la statua è la classica copia della più nota raffigurazione statuaria dell’Arcangelo Michele così come la si può ammirare e venerare nel santuario a Lui dedicato sul Gargano.
In chiesa, la statua è presente sin dagli inizi della seconda metà del secolo scorso e non presenta pregi particolari se non quelli che le derivano dall’epoca della realizzazione per la vetustà delle incrostazioni delle polveri presenti negli incavi del manufatto.
Alta cm 120 ca, raffigura, ovviamente, il ricciuto Arcangelo Michele nella sua conosciutissima immagine iconografica.
Coronato a simboleggiare il suo “grado militaresco” di principe degli eserciti angelici, l’autore ce lo mostra vestito della tipica armatura di foggia romana, corredata di calzari e mantello, mentre schiaccia – con il piede sinistro – il Signore degli Inferi ed è sul punto di infliggere – con il braccio desto sollevato – il colpo mortale per mezzo della spada che brandisce nella mano.
In questa postura, la statua è la classica copia della più nota raffigurazione statuaria dell’Arcangelo Michele così come la si può ammirare e venerare nel santuario a Lui dedicato sul Gargano.
In chiesa, la statua è presente sin dagli inizi della seconda metà del secolo scorso e non presenta pregi particolari se non quelli che le derivano dall’epoca della realizzazione per la vetustà delle incrostazioni delle polveri presenti negli incavi del manufatto.
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- Testo a cura del prof. Nino Del Rosso.
- Foto a cura del dott. Franco Stanzione.